Inchiesta svolta da Altroconsumo

Certificazioni Energetiche a basso costo vendute dal sito di offerte online Groupon

Speriamo che inchieste di questo genere contribuiscano a far aprire gli occhi ai consumatori che molto spesso confondono il termine “Low-Cost” con “Affare imperdibile”.

Dal sito di Altroconsumo:

“Offerte a prezzi bassissimi che superano di poco i 100 euro. Tramite il sito web Groupon, abbiamo acquistato online tre coupon: due a 99 euro, uno a 129 euro. Tutti, dopo un sopralluogo in casa, promettevano di farci avere un certificato che attestava la classe energetica del nostro immobile. Ecco com'è andata.

Facciamo un passo indietro

La certificazione energetica degli immobili, in pratica, dice quanto una casa spreca o risparmia energia. Questo dipende da tante variabili: infissi, impianti, sistemi di isolamento. A livello nazionale ottenere la classe energetica è obbligatorio: per tutti gli edifici di nuova costruzione o da ristrutturare: per comprare o vendere casa; per accedere agli incentivi fiscali; per i nuovi contratti di affitto.


Ma come si ottiene un valido certificato energetico e a che prezzo? Non c'è un elenco nazionale ufficiale dei certificatori. Di prassi ci si rivolge all'agente immobiliare o all'architetto che segue i lavori. Per diventare certificatore, comunque, bisogna seguire un corso a cui sono abilitati ingegneri, architetti, geometri.

Il costo del certificato dipende da variabili come la grandezza e il tipo di casa e l'onorario del tecnico. In genere, si va dai 300 euro per un appartamento ai 500 per una villetta.

La nostra inchiesta

Le offerte pubblicate sul sito internet Groupon appartenevano a tre differenti ditte gestite da tre professionisti diversi.

La ditta Biz ha risposto subito alla nostra chiamata, indicandoci con precisione quali documenti inviare e come reperirli. Abbiamo spedito via mail la documentazione e dopo pochi giorni un tecnico ha effettuato un sopralluogo
nel nostro appartamento. Il certificato è arrivato puntuale: classe E. Costo 99 euro.

Il primo contatto con la ditta Cr, invece, è stato via mail ma è caduto nel vuoto. Sollecitati telefonicamente ci hanno spedito tramite posta elettronica un documento poco dettagliato e approssimativo da compilare e riconsegnare.
Nonostante non sia stato mai effettuato nessun sopralluogo, il certificato è arrivato lo stesso: classe D. Costo 129 euro.

Con la terza ditta, la Servizio pulito, è andata molto peggio. Dopo diversi tentativi telefonici a cui nessuno ha mai risposto, abbiamo effettuato la prenotazione tramite il sito internet a cui il coupon faceva riferimento. Non
solo non siamo mai stati ricontatti, ma la pagina web sulla quale ci eravamo registrati dopo alcuni giorni non esisteva più. Il servizio di assistenza di Groupon, interpellato, ci ha risposto che se avevamo fretta era meglio fare la certificazione altrove e richiedere il rimborso. L'abbiamo fatto ma, ancora ad oggi, non ci è arrivato nessun risarcimento. 

Conclusioni 

Su tre coupon acquistati abbiamo ottenuto solo due certificazioni. Comparando i certificati ottenuti attraverso Groupon con quello eseguito a livello condominiale, i risultati sono diversi. Le classi energetiche variano da F per il certificato condominiale, E per quello eseguito con sopralluogo, fino a D per la ditta che ha eseguito tutto online, in modo improprio e non conforme alle norme. Per quest'ultimo caso faremo una segnalazione al Cened, il sistema
che gestisce la certificazione energetica in Lombardia. Il regolamento della regione, infatti, tra gli obblighi del certificiatore prevede esplicitamente il sopralluogo (allegato tecnico al decreto n. 5796 dell'11 giugno 2009 - lettera
E.2 compiti del soggetto certificatore).


Infine i coupon vengono venduti in numero molto elevato e questo comporta un'attesa fra uno e due mesi per avere il certificato.

Aspetti da migliorare

Per quanto riguarda gli edifici esistenti, la carenza di dati sugli immobili rende effettivamente difficile, pur rispettando le procedure di calcolo, determinare le caratteristiche termiche delle abitazioni. Per farlo occorrerebbero strumenti particolari (come termocamere) e prove invasive: costi aggiuntivi che non possono essere sicuramente sostenuti da un professionista con meno di 100 euro. Ci sono comunque anche delle lacune a livello normativo, come la mancanza di una procedura univoca che, di fatto, lascia la valutazione della classe energetica per gli edifici esistenti alla discrezionalità del certificatore. Molti tecnici poi si affidano esclusivamente a parametri standard riportati nei manuali tecnici. Questo ovviamente porta a determinare un consumo molto diverso (in più o in meno) da quello reale.

Dall'indagine, infine, emerge che non c'è la minima attenzione per sensibilizzare l'utente al risparmio energetico. E' una carenza grave: viene trascurato l'aspetto forse più importante, suggerire al cliente soluzioni che riducano i consumi. La scheda prevista per questo scopo, che fa parte del certificato, non viene mai compilata.”

FONTE www.altroconsumo.it

Urbanistica, il futuro passa dalla rigenerazione sostenibile

L'edilizia si salva solo con la riqualificazione dell'esistente. Perché anche le case hanno una scadenza temporale

Termografia per osservare le perdite energetiche degli edifici

MILANO - Città efficienti e ben collegate fra loro, edifici sicuri e rispettosi dell’ambiente, spazi pubblici come isole verdi. Non è Utopia ma l’Italia del futuro dopo un piano di rigenerazione urbana sostenibile. Un progetto ambizioso per ripensare il territorio nato dal Cnappc (Consiglio nazionale architetti pianificatori paesaggisti e conservatori) con l’appoggio dell’Ance (Associazione nazionale costruttori edili) e di Legambiente.

 

COSA VA MALE - Leopoldo Freyrie, presidente del Cnappc punta l’accento sui problemi delle città: «Ci sono difficoltà di mobilità, nel ciclo dei rifiuti e gli agglomerati urbani appaiono isolati, non abbastanza in rete tra loro». Freyrie rileva anche una tendenza eccessiva alla settorializzazione negli interventi governativi: «Non abbiamo bisogno di un piano casa, uno per l’energia e uno per le città. Questa visione ristretta ha fatto sì che sia stata spesa una montagna di soldi negli incentivi per il fotovoltaico. Poco più di un palliativo se le case non sono efficienti da un punto di vista energetico».

RINNOVABILI E RIQUALIFICAZIONE - Gli impianti per la produzione di energie rinnovabili e la riqualificazione, ossia l’ammodernamento degli edifici già costruiti, traineranno il mercato delle costruzioni nei prossimi tre anni secondo il rapporto diffuso dal Cresme (Centro di ricerche economiche, sociali e di mercato per l’edilizia e il territorio). La necessità della riqualificazione è legata alla volontà di abbattere i consumi energetici, a fattori idrogeologici, all’età avanzata delle case (oltre la metà ha più di 40 anni), alle cattive condizioni delle abitazioni (per il Cresme oltre 250 mila edifici sono in condizioni pessime e più di due milioni in condizioni mediocri).

MANCANZA DI CONSAPEVOLEZZA - Un altro dato emerso dal rapporto del Cresme è la mancanza di consapevolezza degli italiani riguardo allo stato effettivo delle proprie abitazioni. Per esempio tra coloro che abitano in una zona sismica, la maggior parte crede di vivere in un’abitazione costruita secondo criteri antisismici, mentre è risaputo che solo una risicata percentuale delle abitazioni costruite in zone a rischio di terremoto dispone di misure in grado di garantirne la stabilità. Proprio per aumentare la consapevolezza dei cittadini, il Consiglio nazionale degli architetti ha pensato di mettere appunto una app per smartphone per verificare le condizioni della propria abitazione. Sarà gratuita e consentirà, tramite semplici quiz, di effettuare un primo controllo.

INQUINAMENTO INDOOR - Inoltre, tra gli intervistati, è emersa scarsa sensibilità riguardo ai temi dell’inquinamentoindoor, ossia dell’inquinamento che riguarda l’interno di case, uffici e luoghi di ritrovo. La mancanza di informazione su questo tema è particolarmente preoccupante visto che gli italiani passano l’80 per cento del proprio tempo in ambienti chiusi.

STRUMENTI - Il sogno di una vita, ottenuto a costo di grandi sacrifici, non ha una durata eterna. Freyrie sottolinea: «Le case hanno una durata che va dai 50 ai 90 anni. Molte delle case costruite negli anni Sessanta dispongono di impianti che sono ormai a fine vita». Per Freyrie «sono necessari strumenti normativi, tecnici e finanziari. Il governo ha già dato una risposta positiva, il ministro Passera si è impegnato a fare un piano per le città considerando edifici e spazi pubblici insieme. Le risorse finanziarie si possono reperite all’interno del progetto stesso, facendo sì che le banche attribuiscano un valore economico alla riqualificazione degli edifici».


http://www.corriere.it/ambiente/12_maggio_10/urbanistica-futuro-case_4a6a5a80-9912-11e1-a280-1e18500845d6.shtml

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